WP7 Integrazione del GIS con metodi di analisi territoriale e la gestione ambientale

Descrizione dell’attività

L’obiettivo principale del WP7 è stato quello di valutare lo stato attuale del territorio e proporre misure per una gestione ambientale sostenibile, che porterebbero alla riduzione dell’impatto antropico e conseguentemente del rischio di inquinamento delle falde sotterranee.
Come area di studio è stata scelta la pianura Isontina che con i suoi 147 km2 interseca 23 comuni della regione FVG e 4 comuni sloveni.

Mappa di pericolo di inquinamento

Durante il lavoro sono stati raccolti e mappati i dati riguardanti le fonti di pericolo puntuali come impianti industriali, discariche, oleodotto, ecc. ed è stata elaborata una mappa dell’uso del suolo generale nella quale si è dato peso soprattutto alle diverse categorie agricole, che sono la causa di un inquinamento diffuso e continuo dovuto all’uso di pesticidi e fertilizzanti. Per una lettura più agevole della situazione territoriale le fonti di pericolo sono state raggruppate in tre mappe tematiche, relative rispettivamente all’ attività agricola, all’attività industriale e all’urbanizzazione.
Ad ogni centro di pericolo e ad ogni categoria di uso del suolo sono stati attribuiti dei pesi secondo il metodo proposto da Civita e Zavatti (2006)* aggiornato nell’ambito di questo studio, soprattutto per quanto riguarda le diverse culture agricole. Sovrapponendo tutte le mappe e considerando il valore più elevato è stata infine ottenuta la mappa di pericolosità complessiva.

Mappa di pericolo di inquinamento

Il rischio di inquinamento delle acque sotterranee non dipende solo dalle attività che si svolgono in superficie, ma anche da come e quanto le acque penetrano nel sottosuolo. Per ottenere una mappa del rischio semplificata è stata quindi incrociata la mappa della pericolosità con la mappa della vulnerabilità idrogeologica (elaborata dal gruppo di Geologia dell’Università di Trieste nell’ambito del WP6).
Dalla mappa del rischio, suddivisa in 5 classi (da rischio molto basso a molto elevato), emerge che solo il 5% dell’area è a rischio alto o molto alto. Va sottolineato che i valori non sono assoluti, ma vanno considerati relativamente all’area di studio. In generale le aree più a rischio ricadono nelle zone di aggregazioni urbane dove manca un sistema fognario adeguato o in zone dove si pratica agricoltura intensiva, soprattutto le coltivazioni di mais e la viticoltura. Le coltivazioni di mais richiedono un elevato apporto di fertilizzanti, generalmente i campi vengono arati e lasciati nudi durante l’inverno dando luogo a fenomeni di lisciviazione e trasporto di nutrienti nella falda. Nella viticoltura vengono invece utilizzati pesticidi che finiscono nelle acque sotterranee soprattutto se i vigneti non sono inerbiti.

Scenari alternativi

In seguito a tali considerazioni sono state proposte misure agro-ambientali e azioni sul sistema fognario che possono contribuire alla riduzione generale del rischio di inquinamento.

1. Azioni sul sistema fognario

  • costruzione di una rete fognaria nelle zone sprovviste;
  • costruzione di un nuovo depuratore a Vrtojba dove convogliare le acque reflue che attualmente vengono sversate nei torrenti Koren e Vrtojbica. Il depuratore a Vrtojba dovrebbe entrare a regime nel 2015;
  • costruzione di un unico depuratore con scarico diretto a mare in modo da eliminare tutti i depuratori che attualmente gravano su fiumi e torrenti della pianura Isontina. Il progetto prevede il potenziamento dell’impianto di depurazione a Staranzano.

2. Misure agro-ambientali

  • l’inerbimento permanente dei vigneti;
  • la conversione da mais a prato;
  • la riqualificazione dei corsi d’acqua prevedendo una fascia ripariale di 30 m per sponda.

Con l’utilizzo delle tecniche GIS e di Spatial Decision Support System (SDSS), sono stati elaborati e confrontati due scenari alternativi. Gli interventi che riguardano l’adeguamento del sistema fognario e la fascia ripariale sono stati simulati con le stesse modalità in entrambi gli scenari, mentre la differenza riguarda la localizzazione dell’inerbimento dei vigneti e la conversione di mais a prato.

Scenario 1
Nello scenario 1 si è cercato di simulare la situazione più probabile. L’inerbimento dei vigneti e la conversione da mais a prato sono stati simulati per il 50% dei campi, scelti a caso su tutta l’area di studio (simulazione ripetuta 30 volte). In questo modo il rischio viene ridotto su tutta l’area, ma in modo meno sensibile nelle zone ad alto rischio.

Scenario 2
Analizzando le aree ad alto rischio, si è osservato che alcune ricadono proprio a ridosso delle zone di prelievo dell’acqua potabile. Nello scenario 2 si è quindi deciso di ridurre l’impatto su queste aree simulando le azioni di inerbimento dei vigneti e la conversione da mais a prato per tutti i campi agricoli che ricadono all’interno delle aree a rischio elevato e molto elevato.

Conclusioni e raccomandazioni

La simulazione di misure alternative ha prodotto in entrambi gli scenari la riduzione delle zone a rischio in modo rilevante. Nel primo caso (azioni simulate su campi scelti a caso) la riduzione è avvenuta in modo generale su tutto il territorio; nel secondo caso, concentrando le azioni nelle zone ad alto rischio, la riduzione è risultata ancora più efficace. Lo scenario 2 è dunque più auspicabile ma bisogna tenere presente che, nonostante le misure agro-ambientali proposte siano incentivate dal PSR, è difficile prevedere che queste vengano attuate da tutti gli agricoltori aventi i campi nelle zone a rischio elevato. Si ritiene dunque necessario che, almeno nelle zone di prelievo di acqua potabile, vengano istituite delle «fasce di rispetto» dove l’attuazione di certe misure sia ulteriormente incentivata o resa obbligatoria.
L’utilizzo di metodologie come questa, proposta nel caso di studio della pianura Isontina, possono portare all’elaborazione di numerosi scenari alternativi in modo da offrire al pianificatore un valido strumento per effettuare delle scelte appropriate e garantire una gestione consapevole e sostenibile del territorio.

*Civita M., Zavatti A., 2006. Un manuale per l’analisi di sito e la valutazione del rischio di Inquinamento. Pitagora ed.

 

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